Racchiude elementi essenziali per il nostro lavoro: il tempo, la relazione, il setting, l’Analisi Transazionale.
In psicoterapia, il tempo assume significati diversi ed unici.
Sentire il proprio tempo, significa imparare a dare attenzione a quanto pensato, sentito e agito nel momento presente, cioè a ciò che accade nel qui e ora.
Spesso la persona che arriva in terapia si sente schiacciata da alcuni avvenimenti del proprio passato e in balia di preoccupazioni legate al proprio futuro. Il lavoro terapeutico mira, da una parte, a dare voce alla sofferenza in uno spazio protetto, in cui poterla riconoscere ed affrontare insieme; dall’altra, a potenziare la capacità dell’individuo di rimanere sul momento presente, vivendo con maggiore consapevolezza e concentrazione ciò che accade, in quell’esatto momento, a livello fisico, emotivo, cognitivo.
Ognuno di noi scorre ad una velocità diversa.
Per il cliente, il tempo della psicoterapia coincide con il momento della propria esistenza in cui prende la decisione di iniziare un percorso. La sua età, la sua motivazione al trattamento, la gravità del sintomo e il tempo trascorso dal suo esordio, la situazione attuale, sono fattori fondamentali per stabilire obiettivi raggiungibili e durata indicativa del percorso di cura.
All’interno di un setting terapeutico, l’organizzazione del tempo permette di istituire e proteggere una cornice entro cui le emozioni del cliente possano essere accolte, comprese ed esplicitate, in uno spazio personale che funge da base sicura, in una relazione terapeutica caratterizzata da ascolto e alleanza.
Per il terapeuta, il tempo è il fattore determinante per la conoscenza del proprio cliente e per la realizzazione di un progetto di cura ad hoc, unico, come unico è il suo cliente, con la sua storia, le sue decisioni, la sua sofferenza e le sue risorse da riscoprire e riattivare.